Disciplines
Continental Philosophy | Ethics and Political Philosophy | History of Philosophy | Other Philosophy | Philosophy
Abstract
ünther Anders, al pari di Hannah Arendt, fu un teorico del potere che sviluppò un’esplicita riflessione filosofica sulla violenza. Tuttavia, anche gli esperti delle sue opere trovano solitamente che le riflessioni di Anders sul potere (in tedesco Macht) implichino una certa difficoltà interpretativa, specialmente perché la sua scrittura è stilisticamente impegnativa, ma anche perché, in modo più decisivo, Anders scrisse sulla natura della tecnica, argomento inusuale per la maggior parte dei teorici della politica e dei filosofi. Questo interesse può essere riscontrato a cominciare dalle primissime riflessioni del filosofo tedesco sulla musica, e in tutti i suoi studi sull’essere umano come una sorta di ‘oggetto di antiquariato’, oltre che nella sua cor-rispondenza con Claude Eatherly, l’aviatore di Hiroshima. Per Anders, dire che «Hiroshima è dappertutto» prefigurava già le sue successive osservazioni all’inizio dell’intervista con Manfred Bissinger, pubblicata con il titolo Gewalt, Ja oder Nein (Violenza, sì o no): «Chernobyl è dappertutto». Il pericolo per il quale Anders era preoccupato rimane ‘invisibile’, così come le contaminazioni radioattive (per quanto siano reali e ci colpiscano ogni volta che passiamo attraverso i controlli di sicurezza aeroportuali) rimangono fino a oggi un affare «lontano dagli occhi, lontano dal cuore» (out of sight, out of mind).
Recommended Citation
Babich, Babette, "La violenza della violenza" (2017). Articles and Chapters in Academic Book Collections. 83.
https://research.library.fordham.edu/phil_babich/83
Included in
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Babich, Babette, "La violenza della violenza” In: Michaela Latini, Alessandra Sannella and Alfredo Morelli, eds., La grammatica della violenza Un’indagine a più voci. Milan: Mimesis Editioni, 2017. Pp. 83-98. [English title: “The Violence of Violence: Günther Anders, Atoms, and Power” translated by Teodosio Orlando.]